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Mecenate a Monza ?
Giacomo Correale Santacroce


Negli USA 34 “superricchi”, tra cui Bill Gates e Warren Buffett, hanno firmato un appello con il quale si impegnano pubblicamente a destinare a opere filantropiche almeno la metà del patrimonio personale accumulato nel corso della propria carriera (Warren Buffett devolve il 98%, ritenendo evidentemente che il 2% sia più che sufficiente per i suoi eredi). Si ritiene che molti tra i miliardari in dollari USA (circa 400) non vorranno restar fuori da questa prestigiosa lista.
E' noto che cose di questo genere sono molto più facili negli Stati Uniti che da noi, sia per una cultura che associa il successo all'impegno di restituire alla società almeno una parte di ciò che si è ricevuto, sia perché il sistema fiscale favorisce queste donazioni.
Ma nonostante la cultura dominante e le condizioni sfavorevoli che scoraggiano i potenziali mecenati italiani, non credo che il nostro sia, da questo punto di vista, un paese senza speranza. Ho ricevuto recentemente la sintesi del bilancio 2009 che Medici Senza Frontiere invia ai suoi sostenitori italiani. I ricavi totali nel nostro Paese ammontano alla bella cifra di oltre 40 milioni di euro, di cui il 91% provenienti da privati come donazioni o devoluzione del 5x1000!
Come mi accade spesso, si parva licet, il mio pensiero va al Parco e alla Villa di Monza, al loro stato di abbandono, alla miopia di chi ritiene di finanziarne il mantenimento concedendoli a pezzi e bocconi a privati interessati solo a sfruttarli come una miniera, fino al loro definitivo svuotamento culturale e naturalistico.
C'è chi dice che ci si deve attendere poco o nulla dalla generosità di cittadini e imprenditori di quella che è una delle Province più ricche d'Italia.
Può darsi. Ma qualcuno ha provato veramente a verificare questa idea? Dal bilancio di MSF già citato, risulta che ben il 15% dei costi sono destinati alla raccolta fondi e alla sensibilizzazione dei potenziali donatori. Se non si semina, non si raccoglie.
Le due foto che allego sono esemplari: è meritevole di apprezzamento il sostegno che la Candy dà al Roseto. Ma particolarmente commovente è l'arbusto di un ciavardello donato dalla classe Quarta A del 2008-2009 dell'Istituto delle Preziosine di Milano.

a b

Il disegno di legge regionale presentato dal consigliere Pippo Civati, in un'ottica bipartisan, per il rifinanziamento del restauro e valorizzazione del Parco, elenca una ventina di progetti da finanziare più che comparabili con il Roseto (ad esempio la ripiantumazione sull'area prospiciente la facciata nord della Villa del preesistente labirinto). E il Parco contiene circa 120 mila alberi, tanti quanti sono i cittadini monzesi, tra cui numerosi monumentali (solo nel Giardini della Villa se ne contano quasi cento), che richiedono una continua cura e reintegrazione.
Allora? Viene da dire: Consorzio! Che ci stai per fare?

Giacomo Correale Santacroce


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  27 agosto 2010